Realismo

Realismo

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“Non c’è luogo dove l’arte annaspi come la scuola, non c’è luogo dove la poesia muoia come la scuola, ciò che diventa obbligatorio, spesso perde la sua verità: se vi dicessero che dovete amare per forza, non amereste più. «Ama!». Ci sono verbi che non possono sopportare l’imperativo, non possono sopportare l’ordine, essi sono nell’ordine. «Sogna!»: e quando mai possono ordinarti di sognare? O sogni o non sogni. «Leggi!», chi ti ordina di leggere, in realtà distrugge in te lo spirito della lettura, la vera lettura nasce “extra moenia”, leggi quello che non ti viene imposto.
Chi, alla fine, avendo sentito imposto Dante, ma anche Parini, Tasso, Alfieri li legge spontaneamente?
La scuola è servita ad allontanare dal loro desiderio, a farli diventare materia scolastica obbligatoria.
Una storia dell’arte per le scuole, quindi, fa diventare obbligatorio ciò che è invece la ricerca di un piacere individuale, che deve nascere in te andandolo a cercare, e nulla come la storia dell’arte lo consente, più della letteratura, perché la storia dell’arte permette di non stare fermi e impone quella romantica avventura della conoscenza che è il viaggio.
Il vero conoscitore d’arte è un viaggiatore e insieme ai colori sente i sapori dei vini, delle botteghe, delle osterie quando c’erano, e la vita, gli “entra dentro”, come doveva essere nell’opera di Caravaggio e fa parte dell’opera”.

Vittorio Sgarbi – Rimini 2004.
Presentazione del volume “Percorso di Storia dell’Arte” di Marco Bona Castellotti.
Edizioni Einaudi.

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